Claudio Lavarini on LinkedIn: la Ninfa Salmacis, scolpita dall’artista monegasco Francois Joseph Bosio… (2024)

Claudio Lavarini

urbanista presso enti locali e agenzie turistiche

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la Ninfa Salmacis, scolpita dall’artista monegasco Francois Joseph Bosio fra il 1824 e il 1826.La ninfa realizzata in stile neoclassico in candido marmo, oggi appartiene al Museo del Louvre di Parigi e fu commissionata all’artista il 3 agosto del 1826 dal Ministero della Maison du Roi.L’opera venne presentata al prestigioso Salone di Parigi del 1837 mentre il gesso della Ninfa Salmace o Salmacis che dir si voglia, fu esposto precedentemente al salone parigino del 1824.Fino al 1849 la scultura veniva annoverata negli inventari del Museo del Lussemburgo dopodiché entrò a far parte delle collezioni del Louvre.Bosio con martello e scalpello diede anima e corpo alla ninfa della mitologia greca che si innamorò di Ermafrodito, figlio di Ermete e Afrodite. Talmente ne era invaghita che ruppe il voto di castità imposto dal culto della dea Artemide.L’artista volle immortalare per sempre Salmace nel momento esatto in cui ha terminato di bagnarsi nelle acque e si siede a terra appoggiando il peso del corpo sulle natiche e sul braccio sinistro.Con la mano destra tenta di togliere qualcosa che le è rimasto impigliato fra le dita dei piedi. Salmace è nuda e ha un panneggio che le copre pudicamente le gambe.Ha il capo decorato con una coroncina di fiori e il volto segnato da un’espressione dolce, con la bocca semi dischiusa.Senza dubbio la Ninfa Salmacis è la scultura più celebre di Bosio e fu pensata per fare da pendant al Giacinto che l’artista presentò qualche anno prima, nel 1817, al Salone di Parigi.L’opera fin da subito divenne un simbolo di tutta l’arte del Principato di Monaco tanto che fu riprodotta su due francobolli di una serie emessa nel 1948, anno in cui si celebrò il 180° anno dalla nascita dello scultore Bosio e recentemente è stata coniata sulle monete monegasche da 2 Euro.Alla stregua di tanti altri celebri artisti, anche Bosio venne a perfezionare i suoi studi di scultura in Italia. Dopo aver vinto una borsa di studio offerta dal principe Honoré I per studiare a Parigi con lo scultore Pajou. Bosio ricevette una borsa di studio dal principe Honoré I per studiare a Parigi con il grande scultore Augustin Pajou, venne a Firenze per poi proseguire prima verso Roma e poi fermarsi per un po’ di tempo a Napoli.

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barbara 🎇 paoleschi

Psicologo Psicoterapeuta Dirigente Aulss 6 Padova bpaoleschi97@gmail.com Docente Istituto Ricerche Europee Psicoterapia Psicoanalitica

11mo

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Bellissima!Buona giornata Claudio 🌹

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Patrizia Cosenza

Amministrativa presso Azienda Ospedaliera Mauriziano di Torino

11mo

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Opera delicata e viva .. bellissima

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Meravigliosa. Viva l'Arte ❤️

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    https://lnkd.in/d-5pSzgvUn buon 25 aprile indipendentemente dal credo politico...la musica riunisce chiunque ed è indipendente...se ci riunissimo tutti con la musica, così come è questo mondo, non ci sarebbero conflitti... Sunwoonjunga grande artista

    웬디 재즈박스에는 웬일인디? 😘🧚🏻♂️💙 [LIVE]

    https://www.youtube.com/

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    AbracadabraNon si sa quali siano le origini di questa parola ma ci sono alcune ipotesi.Alcuni storici ritengono che abracadabra derivi dall’espressione ebraica “ebrah k’dabri”, che significa “io creo mentre parlo”, mentre per altri arriva dall’aramaico “avra gavra”, cioè “io creerò l’uomo”. Secondo lo storico medievista Don Skemer, esperto in studi sulla magia ed ex curatore dei manoscritti dell’Università statunitense di Princeton, potrebbe invece derivare dall’ebraico “ha brachah dabarah”, che significa “nome di colui che è benedetto”: un’ipotesi che ritiene plausibile, visto che, nelle sue parole, «i nomi divini sono fonti importanti di potere soprannaturale che protegge e guarisce» e che «l’ebraico era la lingua di Dio e della creazione» anche per i cristiani.Nell’antichità «usavamo la magia per fare molte cose», prosegue Graham, osservando però che dopo l’invenzione di farmaci e antibiotici abracadabra rimase perlopiù come parola legata a trucchi di magia e giochi di prestigio, probabilmente proprio perché nessuno è davvero certo di che cosa significhi. In italiano comunque è una parola il cui significato viene dato per scontato, tanto che viene usata anche sui giornali, per esempio per indicaremanovre politiche ritenute un po’ opacheofirmeinaspettatedi contratti in ambito sportivo.

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    Giornata mondiale della Terra 2024«Laterranon appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene allaterra». ...«Non ereditiamo laterradai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli».

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    Il tuo silenzio è assordante. Quasi da rendermi sordo, che già un po' lo sono.Il tuo silenzio grida di vuoto.Il tuo silenzio mi inquieta.Spero sia un silenzio da :"ho altro da fare e non posso". Spero sia un silenzio che:"ho troppo lavoro e non riesco ad arrivare". Non spero sia un silenzio da: "ho problemi di salute o famiglia".La mia paura è che sia un silenzio di abbandono, di: "forse è meglio lasciar perdere"...Se così fosse forse il mio parlare dé stato frainteso o forse si è solo stufi.Peccato perché in ogni caso ti amo e ti amerò sempre.Chloé

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    FORZA CESARE TI VOGLIO BENERidere è rischiare di apparire matti,piangere è rischiare di apparire sentimentali.Tendere la mano significa rischiare di impegnarsi,mostrare i sentimenti è rischiare di esporsi.Far conoscere le proprie idee ed i propri sogniè rischiare di essere respinti.Amare è rischiare di non essere contraccambiati,vivere è rischiare di morire,sperare è rischiare di disperare,tentare è rischiare di fallire.Ma noi dobbiamo correre il rischio!Il più grande pericolo nella vitaè quello di non rischiare.Colui che non rischia nientenon fa niente, non ha niente, non è niente.Evita la sofferenza, il dolore,ma non impara, non prova sentimenti,non cambia, non cresce, non vive.È uno schiavo che ha venduto la sua libertà.Soltanto chi rischia è libero.Il pessimista si lamenta del vento,e l’ottimista è certo che cambierà direzione.Il realista indirizza la sua rotta in conseguenza di esso.“Rischiare” di Rudyard Kipling

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    Susanna, scolpita dall’artista tedesco Reinhold Begas nel 1873. Begas, per scolpire la sua Susanna ma anche per far forma ad altre opere sue, mise da parte il classicismo in voga all’epoca ritornando alle forme fluide tipiche del Barocco. Il suo modo del tutto personale di scolpire non a caso fu definito “Stile Begas” e venne considerato a tutti gli effetti un riformatore della scuola berlinese.Susanna era la bella moglie di un ricco babilonese e secondo la narrazione biblica, le sue virtù sarebbero state messe a dura prova. Due anziani giudici osservandola di nascosto mentre faceva il bagno, la spinsero a commettere adulterio. Lei oppose resistenza e i due tentarono di farla condannare a morte per promiscuità. A salvare Susanna da quella morte fu la sua incrollabile fede in Dio.Il soggetto di Susanna è stato ripreso molte volte da tanti artisti nel corso dei secoli. Begas la scelse soprattutto per aver modo di creare un’immagine molto sensuale. Il panneggio che avrebbe dovuto coprire le sue nudità, lo adopera sapientemente per accentuarne l’erotismo.E’ come se Begas facesse mettere nella posizione dei vecchioni che osservano la giovane tutti gli spettatori. Susanna è infatti scolpita da sola e pare sorpresa nel rendersi conto che qualcuno la stia guardando in un momento di intimità come quello che ha chi sta facendo il bagno o ha appena finito di farlo.Susanna entrò a far parte delle collezioni dell’editore Rudolf Mosse nel 1908 che volle farla posizionare nella sua villa di Leipsiger Platz, assieme ad altre sculture di artisti dell’epoca. Al tempo Mosse era uno degli uomini più ricchi della Prussia e nella sua collezione si annoveravano migliaia di opere, acquistate o commissionate direttamente agli artisti nel corso degli anni.Mosse fu anche uomo generoso tanto che a partire dal 1910 aprì le porte al pubblico della sua dimora per consentire a tutti di ammirare le opere presenti, esposte in venti stanze suddivise su tre piani.Nel 1933, quando i nazisti salirono al potere, l’intera collezione d’arte della famiglia Lachmann- Mosse fu sequestrata e venduta dalle case d’asta di Rudolph Lepke e Union. La Susanna però non finì nel gruppo di opere battute all’asta ma venne esposta tre anni dopo nell’Accademia di Belle Arti e figura fra i prestatori della scultura la moglie di Hugo Lederer.Nel 1944 la scultura fu inviata da una commissione sovietica a Leningrado dopodiché, nel 1978, fu portata al Museo Etnografico di Lpisia assieme ad altri oggetti d’arte restituiti. Dal 1994 fu esposta nella Nationalgalerie dove rimase senza proprietario fino al 2001.Finalmente nel 2017 la Susanna di Begas fu restituita ai legittimi proprietari: gli eredi della famiglia Mosse. Poco dopo l’opera fu acquisita dallo stato tedesco mediante il sostegno economico della Kulturstiftung der Länder, una fondazione culturale.Se volete ammirare di persona Susanna di Reinhold Begas, la troverete esposta nella Alte Nationalgalerie di Berlino.

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    SeraQuando arriva la serale montagne e il sole si danno appuntamentosi incupisce il cielospecchio del loro strano amore. Qualche nuvola ci prova ad aiutarli con pudorema si tinge anch’essali osserva e sorride. E dopo una notte di sogni e desiderila mattina si risvegliano nel loro abbraccioun miscuglio di colori dai toni caldi e accesiTornerai stasera? Tornerò

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